Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato.
Con questa citazione, oggi il nostro viaggio ci porta a soffermarci nel nostro paese di Torrenova.
La storia di Torrenova non è altro che la cronologia storica della Sicilia.
Il retaggio architettonico lasciato dai vari popoli che la dominarono, oltre 13 colonizzazioni è davvero unico al mondo.
La stratificazione di tutte queste civiltà è ben visibile nel nostro paese, anche se bisogna fare molto per valorizzarlo.
Basti pensare alla famosa Grotta di Scodoni dove ali' interno e nell'area antistante sono stati trovati manufatti litici e frammenti ceramici appartenenti ali' età del Rame e più precisamente alla cultura di Piano Conte.
Le Torri che si possono ancora ammirare, costruite nel medioevo su progetto di Camillo Camiliani che servivano ad avvistare "U MIMICI) CHI VINEVA DU MARI"...e che hanno dato il nome al paese.
Per non parlare du Cunvintazzu o meglio San Pietro Deca i cui studi approfonditi hanno fatto emergere la struttura di un Monastero Basiliano, anche se il ritrovamento di una moneta nella muratura e di una monofora esterna dimostrò che questa struttura fu usata agli inizi del IX secolo sotto il regno di Michele II.
Pietra di Roma il cui insediamento è stato uno Stazio Romano o meglio una stazione di posta Romana trasformata poi nei secoli in un Castello.
L'acquedotto Romano ancora ben visibile per chi transita sulla statale 113.
Per non dimenticare le tante Chiese, ancora alcune ben visibili come quella di Santa Maria della Grazia e della Pastorella al Serro Coniglio e quella di San Stapino del mare fatta costruire dal Dottor Matteo Greco per ottenere il rimedio al suo malore.
I suoi torrenti e fiumare come il Rosmarino, Piatane e la famosa Favara che con la sua terminologia ci porta al periodo Arabo (dall'arabo al Fawwàra "la sorgente), fanno diventare Torrenova un "DIAMANTE GREZZO DI CULTURA" che spetta a noi Torrenovesi modellare e farlo conoscere a tutti.
Perché la valorizzazione del patrimonio culturale passa attraverso la sua divulgazione, un patrimonio nascosto è come se non ci fosse. Ma affinchè il riconoscimento cresca è necessario che sempre più persone comprendano l'origine, la natura e l'entità del suo valore.
Potrei scrivere ancora tanto sulla storia del nostro paese, ma ho voluto dare solo un accenno per far capire come "TANTO ABBIAMO" e che in quest'opera di valorizzazione del patrimonio, gli amministratori locali e i responsabili assumono un ruolo fondamentale, ma soprattutto che a noi cittadini venga spiegato il valore di un monumento o di un' opera d'arte. Salvatore Buccini 22 Novembre 2012.