I Monumenti

LA CHIESA DI GESU' E MARIA

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La Chiesa di Gesù e Maria sorge nel rione Portaterra, in prossimità dei resti della cinta muraria medievale, su di un terrazzamento naturale splendidamente affacciato sulla valle del fiume Bagheria e sulle isole Eolie. Fu costruita tra il 1622 e il 1629 dalla Confraternita omonima, fondata a Monforte pochi anni prima dal giovane sacerdote Placido Di Pietro sul modello di una Congregazione dello stesso nome operante nel vicino casale di Gesso fin dal 1605 e alla quale per disposizione dell'arcivescovo di Messina dell'epoca Ruiz de Valdivexo dovevano riferirsi per Costituzione e Regole tutte le altre Congregazioni con il medesimo titolo che sorgessero nella Diocesi. Padre Di Pietro era riuscito a riunire sotto i nomi di Gesù e Maria i rappresentanti di tutte le più importanti famiglie di Monforte, prima fra tutte quella del Principe Moncada, che oltre ad entrare a far parte della Confraternita fecero a gara per effettuare lasciti e donazioni, contribuendo così alla creazione di un patrimonio di gran rilievo.

La fondazione della Confraternita va comunque inserita nell'ambito di quello straordinario fenomeno di rinnovamento e rinascita all'interno della Chiesa Cattolica che fu la Controriforma. Tra Cinquecento e Seicento infatti si ebbe in tutta Italia la nascita di numerosissime congregazioni di fedeli che, animate dalle disposizioni della Controriforma espresse dal Concilio di Trento, si proponevano di diffondere i dogmi della Chiesa Cattolica Romana e di contrastare la diffusione delle nuove Chiese riformate – prima fra tutte quella luterana – e di tanti più o meno piccoli ordini religiosi di non sicura fede cattolica. Le congregazioni che sorsero in quel periodo avevano le caratterizzazioni più diverse e si proponevano di coinvolgere tutti i ceti sociali, dalla più colta aristocrazia al più umile dei contadini ma erano accomunate dalla ferma volontà di servire senza esitazioni i princìpi della Controriforma, diffondendosi in modo capillare nelle grandi città così come nelle più piccole pievi di campagna.

La principale occupazione della Confraternita di Gesù e Maria, così come stabilita da Padre Di Pietro, era rappresentata dalle opere di culto e di carità. Veniva svolta infatti una intensissima attività liturgica: ricordiamo le celebrazioni religiose per la Presentazione di Gesù al Tempio – più volte definita dalle fonti antiche come la festa principale della Confraternita – le Quarant'ore, le festività di Santa Caterina da Siena e Santa Chiara d'Assisi, la novena del Natale e il cosiddetto Cola Maria (sconosciuta l'origine esatta del nome), una festa istituita dal fondatore Padre Di Pietro in cui venivano donati frutta secca e altro cibo ai poveri del paese. Queste celebrazioni già nel Seicento avvenivano con la massima solennità e prevedevano una ricca decorazione della chiesa, l'utilizzo regolare di musicisti – sono documentati un organista stipendiato, un violinista e svariati cantori – e persino di fuochi d'artificio.

Tra le tante attività caritatevoli, risultano documentate l'assistenza ai poveri del paese, ai pellegrini, ai malati, ai carcerati di Milazzo e anche ad una comunità di ebrei convertiti al Cristianesimo che vivevano a Monforte nella seconda metà del Seicento. Inoltre il fondatore aveva istituito un legato "di maritaggio" che prevedeva ogni anno la donazione di una dote in denaro ad una giovane sua discendente che andasse sposa.

La struttura della chiesa a navata unica – tipica dell'epoca della Controriforma e atta a favorire la predicazione e la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche – è rimasta sostanzialmente invariata nei secoli e le principali opere d'arte sono state conservate nelle posizioni originali come, ad esempio, gli altari che hanno mantenuto il loro originale semplice aspetto in pietra dipinta a tempera, anticamente ricoperti con dei paliotti di stoffa o di legno. Esempi di entrambi i tipi sono conservati infatti in Gesù e Maria: uno ligneo appartenente all'altare dell'Ecce Homo (seconda metà del XVIII secolo) e un secondo molto pregevole in seta, fili d'argento e pietre dure posto davanti all'altare maggiore (seconda metà del XIX secolo).

Non vi è alcun dubbio però che le più importanti opere d'arte realizzate per la chiesa di Gesù e Maria siano le tre imponenti pale d'altare che il pittore messinese Gaspare Camarda (circa 1570 – post 1629) dipinse sul finire degli anni Venti del Seicento raffigurando "Il Trionfo della Croce con Gesù e Maria", "Santa Chiara d'Assisi" e "L'estasi di Santa Caterina da Siena" (quest'ultimo purtroppo trafugato da ignoti nel 1976). Il meraviglioso trittico pittorico, formato da tre tele a soggetto autonomo ma tra loro complementari, avulso da qualsiasi legame con le devozioni diffuse nel territorio, è piuttosto finalizzato ad affermare le verità dogmatiche della fede e a sottolineare i valori e i propositi stessi della Confraternita, che si basavano sui Sacramenti. In particolare, i tre quadri realizzano un programma di catechesi per immagini nello spirito della Controriforma basato sulla assoluta centralità della Trinità – ben esplicitata nel quadro dell'Altare Maggiore della chiesa – e sui due Sacramenti, Eucaristia (simboleggiato da Santa Chiara) e Riconciliazione (simboleggiato da Santa Caterina), che necessitano di continuo rinnovo durante la vita del credente e che maggiormente erano stati messi in discussione dalla Riforma di Lutero. Sia Il Trionfo della Croce che la Santa Chiara conservano le proprie imponenti e pregevoli cornici originali della prima metà del Diciassettesimo secolo di legno finemente scolpito, dipinto e dorato. Esse sono ben al disopra del livello medio delle cornici lignee superstiti nella zona e hanno un loro corrispondente a Monforte solo nel coro ligneo della Chiesa Madre.

Altre opere degne di nota che si conservano all'interno della Chiesa sono la statua di legno policromo raffigurante Cristo alla colonna, realizzata da ignoto probabilmente intorno alla fine del Seicento e collocata in un pregevole altare decorato in stucco dei primissimi anni del Settecento ed una bella piccola statua in marmo bianco raffigurante Maria Assunta, opera di un ignoto scultore settecentesco, proveniente, secondo fonti antiche, dalla chiesa del Rosario, oggi non più esistente, e collocata in Gesù e Maria dopo il terremoto del 1783.
Inoltre nella chiesa si custodiscono pregevoli paramenti liturgici di epoca compresa tra il XVII e il XIX secolo e preziose opere di argenteria liturgica realizzate dai grandi maestri argentieri della città di Messina tra cui spiccano il calice di Diego Rizzo della prima metà del Seicento e il calice di anonimo argentiere messinese con i simboli della Confraternita.

In agosto 2006 la Confraternita di Gesù e Maria ha voluto una piccola mostra dal titolo "MOVERE FIDELES" che si è inserita nell'ambito delle Giornate Tucciane 2006, dedicate al monfortese Padre Stefanio Tuccio S.I. (1540-1597), illustre gesuita che ebbe un ruolo centrale nella stesura della Ratio atque Institutio Studiorum, l'insieme di principi e norme che regolavano fin nei minimi dettagli l'istruzione dei giovani nei collegi gesuitici di tutto il mondo e che costituì un modello imprescindibile per la didattica e per la trasmissione del sapere nei secoli successivi. Con questa mostra, incentrata sull'esposizione al pubblico di gran parte della dotazione della Confraternita di Gesù e Maria normalmente non visitabile, si è voluta offrire una visione – sebbene necessariamente parziale e limitata – della Controriforma con particolare riferimento alle realtà della Sicilia e di Monforte in particolare. La mostra è stata articolata in due percorsi distinti ma integrati tra loro che ripercorrevano rispettivamente la storia e i luoghi della Confraternita e l'epoca del Rinnovamento cattolico a Monforte. L'allestimento si proponeva di valorizzare i luoghi più suggestivi dell'antico complesso di Gesù e Maria recentemente restaurato in modo rigorosamente conservativo e ha consentito di ricreare ambienti e atmosfere particolarmente rievocativi dell'epoca d'oro della Confraternita.

Dopo un periodo di lento e progressivo declino che iniziò nell'immediato secondo dopoguerra e raggiunse il punto più basso negli anni Settanta con il furto della tela di Santa Caterina da Siena, la Confraternita è rinata grazie all'impegno di un piccolo gruppo di discendenti degli ultimi confrati che in poco tempo hanno arrestato il processo di disfacimento morale e materiale della Confraternita e hanno avviato una fase di attivo rilancio.

Oggi l'Arciconfraternita di Gesù e Maria è retta a norma di Diritto Canonico da un Governatore e da un Governo costituito da due Consiglieri e un Cancelliere eletti dal Capitolo Generale dei Confrati e si propone di rilanciare lo spirito di profonda e sincera religiosità dei propri fondatori, promuovendo opere di culto, evangelizzazione e pietà.
Particolarmente sentita è la devozione alla Santa Croce e alle Sante Chiara d'Assisi e Caterina da Siena. La chiesa è inoltre divenuta negli ultimi anni un importante centro di musica antica, noto persino a livello internazionale e dal 2006 si è distinta particolarmente nell'ideazione e realizzazione delle Giornate Tucciane di Monforte San Giorgio dedicate all'arte, alla filosofia e alla spiritualità.

Importanti opere di restauro, come il recupero delle strutture esterne e degli edifici retrostanti la chiesa, sono già state messe in atto negli ultimi anni ma negli intenti dei confrati vi è ancora il pieno recupero delle strutture interne e dei beni mobili di proprietà della Confraternita, in modo da poter festeggiare degnamente il Giubileo di Gesù e Maria in occasione del quarto centenario della fondazione, nel 2021.

a cura di: Antonella e Giuseppe Gullo