Culti e Tradizioni
'U Camiddu
Come Patrono di Casalvecchio Siculo, S. Onofrio viene festeggiato la seconda domenica di settembre.
Nel contesto della festa religiosa, numerosi sono i momenti di manifestazioni laiche.
Tra tutte degna di particolare attenzione oltre che molto allegra, è la maschera di un gibboso cammello, "U Camiddu", che, secondo la tradizione, raffigura metaforicamente, la vicina Savoca con le due gobbe del cammello che rappresentano il monte Bivertice (nella foto) dalla quale la cittadina dipese fino al 1793.
"U Camiddu" viene bastonato, umiliato ed, infine, domato, fra gli schiamazzi del popolo ed il rullare dei tamburi, da un abile cammelliere, che rappresenta Casalvecchio Siculo.
Le Varette
Il venerdì santo, nel pomeriggio, si svolge la processione delle Varette.
Sette gruppi statuari: Gesù all'ortu; Gesù Maria; Ecce Homo; U Crucifissu; U Signuri 'nta cascia; A' pietà; A'ddulurata;
qualcuno di fattura settecentesca ed altri risalenti al sec. XIX, percorrono le vie principali del paese, accompagnati dalla banda musicale di Casalvecchio Siculo.
'A Cerca
Tra le manifestazioni ed i riti pasquali che si svolgono, con grande rispetto delle tradizioni, un posto a se merita "'A Cerca", cioè la ricerca di Gesù Cristo da parte del popolo per liberarsi dai peccati ed invocare il perdono divino.
Il rito si svolge a Casalvecchio Centro nella notte tra il giovedì ed il venerdì Santo.
I fedeli ed i soci delle due confraternite, quella dell'Annunziata e quella di San Teodoro, si riuniscono alle due della notte, davanti alla Chiesa di San Teodoro, ed intonano, davanti al portale della chiesa il primo canto introduttivo e, così, si avvia il corteo.
La formazione del corteo non è casuale: davanti a tutti il confrate con una croce tenuta in evidenza, seguito dagli altri fratelli delle due confraternite che indossano i caratteristici sai con cappuccio e si fanno luce con apposite lanterne a torce.
Dietro di loro gli uomini che sono seguiti dal gruppo delle donne e, quindi, il popolo, non direttamente coinvolto ed i visitatori, che, ogni anno, malgrado l'ora, non mancano ad un appuntamento tanto suggestivo.
Il Corpo Musicale
L'istituzione della Banda Musicale e della Scuola ad essa collegata, trovano la loro origine nel voler onorare i "Picciotti Casalvetini" che il 4 Aprile 1860 su invito el cav. Luciano Crisafulli erano partiti al suono di una improvvisata Fanfara per unirsi a Garibaldi.
Così il popolo Casalvetino, per ricordare l'impresa dei picciotti ha voluto istituire qualcosa che ricordasse in modo dinamico lo spirito dei caduti.
Nel 1863 i Casalvetini chiesero la creazione di una Banda Musicale cittadina, fu così che tre anni dopo, nacque il "Complesso Bandistico di Casalvecchio Siculo" e nel 1870 con Decreto Regio esso fu confermato come Scuola Musicale.
Il simbolo scelto per il complesso bandistico è una cetra ornata con foglie d'alloro sul lato destro e con foglie di quercia sul lato sinistro: la cetra indica la musica, l'alloro il trionfo e la quercia la sacralità.
Ancora oggi, funziona attivamente la Scuola Musicale finanziata dall'Amministrazione Comunale. Tra gli illustri maestri che hanno diretto la centenaria banda, portandola a livelli eccelsi, con spirito di sacrificio e grande passione, vanno ricordati il maestro Vincenzo Di Mento ed il maestro Giovanni Alibrandi.
La banda musicale una volta era considerata come il più valido ed immediato mezzo di diffusione della cultura musicale, soprattutto nei piccoli centri lontani dalla città, oggi invece sopravvive grazie alla passione di giovani volenterosi sotto la spinta di un'antica tradizione che si tramanda da padre in figlio.
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