La Storia
Il paese, definito "un piccolo centro della civiltà passata", è di origine molto antica. Ma, antico Casalvecchio doveva già esserlo in epoca Bizantina essendo citato in una scrittura aragonese del 1351, nella sua denominazione greca Palachorìon, cioè antico casale. Denominazione che, mantenendo nel tempo inalterato il significato, fu traslata in Catabiet, a testimonianza dell'influenza islamica di un insediamento arabo nel paese, per poi trasformarsi in "Rus Vetus", fino a "Casale Vetus" e, quindi, "Casalvecchio". Nel 1862, dopo l'unificazione d'Italia, al nome di Casalvecchio venne aggiunto "Siculo" per distinguerlo dall'omonimo Casalvecchio di Puglia.
In epoca saracena, Casalvecchio godeva di una propria autonomia che perse nel 1060 con la fondazione, in epoca normanna, di Savoca.
Vari furono i tentativi compiuti dal Vecchio Casale per riacquistare la perduta autonomia e celebre restò quello del 1603 in cui riuscì ad ottenere dal Vice Re l’indipendenza dalla giurisdizione di Savoca.
Ma il periodo di autonomia ebbe breve durata, a causa dell'autorità Messinese, del cui distretto faceva parte Savoca: infatti nel 1608 la Curia Straticoziale di Messina, per non perdere di prestigio, decretò il ritorno di Casalvecchio nel precedente stato di dipendenza da Savoca.
Fu il 1793 l'anno in cui Casalvecchio riacquistò definitivamente l'autonomia civile alla quale seguì, nel 1795, quella ecclesiastica.
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